Letteratura 2006

5 dicembre 2006

Kikuo Takano

L'infiammata assenza

La pubblicazione del libro L’infiammata assenza. Poesie di Kikuo Takano  nasce dal desiderio di Osvaldo Menegaz, che ha conosciuto e ospitato  in Abruzzo durante il Festival “Castelbasso Progetto Cultura”, di sostenere e promuovere la pubblicazione dell’ultima opera del grande poeta (e matematico) giapponese prima della sua scomparsa.

Ne L’infiammata assenza, le  parole si concentrano sul senso dell’essere e sulla metafisica della vita, analizzando le inquietudini del nostro tempo. Figlio della cultura zen per cui niente è durevole, niente ha consistenza e niente è sostanziale, mentre l’essenza più profonda della realtà è la vacuità perché priva di ogni forma determinata che la condizionerebbe e limiterebbe, il poeta giapponese ha poi arricchito il proprio patrimonio culturale con la frequentazione dell’esistenzialismo occidentale.

Biografia
Poeta e matematico, Kikuo Takano (1927- 2006) cominciò a scrivere poesie a ridosso della Seconda guerra mondiale, con il Giappone alle prese con la più tragica di – sfatta della sua storia. L’esperienza di quella guerra, e delle bombe su Hiroshima e Nagasaki, non lo abbandonerà mai; per certi versi fu anzi all’origine della sua attività poetica, come se sentisse le parole scaturire proprio da quel disastro, le “schegge verbali” accanto “alle macerie della città devastata”. Pubblicò la sua prima raccolta, Koma (La trottola), nel 1957, cui fecero seguito L’esistenza, Tenebre come tenebre e Raccolta di poesie. Agli inizi degli anni Settanta approfondì le proprie ricerche nel campo della matematica, ottenendo risultati importanti e scoprendo formule che portano ancora oggi il suo nome. La sua ultima raccolta, Per incontrare, risale al 1995, mentre dell’anno successivo è la sua prima antologia italiana, L’anima nell’acqua, a cura di Massimo Giannotta e Yasuko Matsumoto. Seguirono tre nuove antologie, sempre grazie a Yasuko Matsumoto: in collaborazione con Paolo Lagazzi (Secchio senza fondo, 1999 e Nel cielo alto, 2003), e in collaborazione con Renato Minore e la Fondazione Malvina Menegaz (L’infiammata assenza, 2005).